Ricapitoliamo un attimo
Abbiamo un governo di medie intese con il PD come primo partito.
Abbiamo un segretario di questo partito che non staccherebbe mai la spina al governo, ma che è moolto critico con esso sui modi e i contenuti, probabilmente pensa al futuro e spera prima o poi di scrollarsi di dosso quel pasticcio che non ha combinato lui (le larghe intese).
A riprova di questo, dovendo pensare alla legge elettorale, il segretario non cerca accordi con chi attualmente è al governo con il suo partito, ma va dal partito più forte di opposizione anche se questo vuol dire trattare col nemico storico, pregiudicato, interdetto dai pubblici uffici (è un po’ come chiedere al figlio di 3 anni dove preferisce che venga nascosta la cioccolata) scatenando polemiche interne e dicendo addirittura di essere in sintonia con lui.
Renzi potrà pure dire di non essere stato lui a governare con Berlusconi, ma nel frattempo quest’ultimo è uscito dalla maggioranza ed è diventato un pregiudicato ed ora è Renzi che ci fa gli accordi.
Per quanto mi riguarda discutere fa sempre bene, ma se chiedi un incontro politico extra istituzionale vuol dire che hai qualcosa da condividere e per cui accordarti.
Il segretario dopo aver raggiunto un accordo col diavolo va in direzione e impone il risultato dell’accordo minacciando che non si sta votando nel merito della proposta, ma si sta votando su quello che 3 milioni di persone hanno votato l’8 dicembre (modo di fare che mi ricorta molto l’attuale governo).
Due considerazioni:
- Perchè Renzi è così critico col Governo? In campagna elettorale per le primarie non mi pareva lo fosse e infatti non ha intenzione di staccare la spina. Un comportamento di questo tipo da cosa deriva? È frutto di discussione interna del partito o è iniziativa puramente personale di Renzi? A me pare la seconda.
(Al netto di questo ammetto però che mi piace molto come tattica, ma ripeto non è questo il modo).
- La direzione serve per discutere e votare, lascio il mio commento alle parole di Cuperlo:
“Si dice che è tutto deciso con il voto delle primarie dell’8 dicembre? Allora è inutile convocare la Direzione, fai tutto da solo. Funziona così un partito? Io spero di no. E credo di no”.
Aggiungo solo che non stiamo parlando di robette; legge elettorale, no preferenze, abolizione senato, titolo V della costutizione… cose per cui è giustissimo cercare intese con le altre forze politiche, ma direi che abbia senso farlo prima di tutto col proprio partito.
In un partito non personalistico come il PD se il comportamento del segretario inizia a essere puramente dettato da iniziative personali inizia anche a perdere credibilità. Credo sia difficile non considerare questo comportamento come mera tattica politica utile solo alla sua stessa persona; Renzi quindi sta facendo tutto pensando solo al suo futuro. Non può pensare al partito se ragiona per iniziative personali, non credo sia così che funzioni; automaticamente va contro il bene del partito o quantomeno non ne condivide i modi di fare politica.
Nel merito della legge elettorale mi trovo ancora d’accordo con Cuperlo:
La proposta di legge elettorale non è convincente perché non garantisce una rappresentanza adeguata. Né il diritto dei cittadini a scegliere i propri rappresentanti. Né una ragionevole governabilità”
Vale a dire che la soglia del premio di maggioranza è troppo bassa e che ancora l’assenza delle preferenze sia grave; il fatto che le liste bloccate siano più piccole permette solo di conoscere meglio chi andrà a finire in un parlamento di nominati.
In queste ore Ganni Cuperlo si è giustamente dimesso:
“Mi dimetto perché sono colpito e allarmato da una concezione del partito e del confronto al suo interno che non può piegare verso l’omologazione, di linguaggio e pensiero. “
https://www.facebook.com/giannicuperlo/posts/228546650602919