Italia, 20 milioni di € a 4 sfaticati

In mezzo al gran polverone della politica italiana fra governi che non vogliono cadere e coalizioni che si sfaldano ogni tanto si cerca di fare il proprio lavoro proponendo nuove leggi. Il disegno di legge in questione presentato dall’onorevole Gabriella Carlucci non è ancora stato approvato ma la strada è breve, al momento è già stato assegnato alla VII Commissione Cultura.

Da punto informatico, traggo qualche stralcio del disegno di legge:

“La musica in tutte le sue forme è parte integrante della cultura e dell’identità del nostro Paese e rappresenta una risorsa culturale da difendere e sostenere”

Bon fin qui ci siamo 😀

Bisogna ricordare che già nella finanziaria precedente il governo aveva stanziato dei soldi per una defiscalizzazione delle piccole e medie etichette con lo scopo di aiutare gli artisti emergenti.

“È utile ricordare che con la finanziaria (…) sono state introdotte per la prima volta alcune misure specifiche di defiscalizzazione (…). Vi sono state però notevoli limitazioni: il credito d’imposta concesso era confinato alle piccole e medie imprese, mentre invece l’effetto virtuoso di un’agevolazione fiscale è più efficace in termini di ritorno economico e di volano per la filiera, qualora attribuito a favore dell’intero apparato produttivo. Inoltre, l’incentivo era attribuito solo alle imprese che non superavano un budget annuo di 15 milioni di euro, con la ovvia esclusione delle principali imprese discografiche italiane ed internazionali (…)”.

Mavà?!? Direi che è l’effetto che si voleva ottenere. Ma oltre al taglio delle tasse per tutte le imprese discografiche c’è anche un contributo diretto di 20milioni di €.

“Al fine di promuovere lo sviluppo del mercato dei contenuti digitali è autorizzata la spesa di 20 milioni di euro per l’anno 2008 per l’erogazione di contributi alle imprese fonografiche”

Massì dai effettivamente hanno bisogno di soldi, fra protezioni drm e simili, rootkit(!) e tante altre nefandezze i soldi volano. Fra l’altro come tutti sanno l’unica cosa che si ottiene con queste restrizioni software è limitare la libertà degli utenti che hanno comprato legalmente il prodotto poi è normale che si dica :” Chi ce lo fa fare? me lo scarico/masterizzo e via…”.

Le grandi etichette sembrano dei giganti che stanno iniziando a svegliarsi dal torpore pre-internet. Non sono riusciti ad aggiornare il loro metodo di vendita e all’inizio invece di cavalcare l’onda delle nuove tecnologie hanno cercato di ostacolarle. Ora tentano di rimediare ma facendo i furbetti cercando di fregare l’utente medio che ovviamente non si informa. In tutto questo la SIAE fa da condimento ma per fortuna questo giro non centra.

E c’è chi pensa anche di regalargli dei soldi! Ma che bello…!! Per non parlare al danno dei veri artisti emergenti che ne hanno bisogno.

Io credo di non aver mai comprato un cd audio e dubito di farlo mai anche perchè non sono un patito…discorso diverso per i dvd. C’è un metodo molto interessante per distribuire la propria musica : http://blue.jamendo.com/it http://www.onclassical.com/

Qualche commento a jamendo : lazza, illusion.

Una risposta a “Italia, 20 milioni di € a 4 sfaticati”

  1. Settimana scorsa avevo letto su Repubblica che un gruppo Rock inglese (ahi non ricordo il nome ç_ç) aveva iniziato a distribuire la propria musica via Internet, a titolo gratuito oppure dietro una offerta, anche zero €! Secondo me è il metodo migliore per raggiungere il massimo numero di ascoltatori. Poi un gruppo musicale o un cantante possono sempre fare soldi con i concerti. Speriamo che il WMA non prenda il sopravvento sul formato mp3, speriamo che il formato OGG possa diffondersi anche sui lettori digitali portatili! 🙂

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