Il futuro dei sistemi operativi

Qualche giorno fa leggevo un’interessante riflessione su downloadblog (si ogni tanto scrivono qualcosa di intelligente, ovviamente riportando da altre fonti 🙂 zoho.com in questo caso ) riguardo il mondo dei browser.

Micro$oft in 3 mesi ha perso l’11% della diffusione di Internet Explorer; perchè il mondo dei browser è più complesso del mondo dei sistemi operativi dove più o meno la situazione è abbastanza statica con Windows che fa da padrone? Il motivo più interessante che si menziona è la dinamicità con cui i browser web evolvono in contrapposizione con la relativa staticità dei sistemi operativi dove le novità vengono fuori nel corso di anni.

Realisticamente credo che sia una motivazione purtroppo valida; purtroppo perchè in realtà “addormentare” l’innovazione è un classico vizio del software proprietario. Rilasci grossi sul lungo periodo fanno questo effetto, software libero invece tipicamente equivale a dire rilasci a brevissima distanza anche con anche poche novità o non completamente stabili. In questo modo si mantiene alto l’interese per il progetto e lo sviluppo raramente rimane “statico”.

Ho sempre considerato questo come un grosso autogol che Windows fa a se stesso, speravo e spero che prima o poi questa pratica dei rilasci in tempi biblici porti alla crisi per Micro$oft e il software proprietario. Basti pensare che la maggior parte dei computer desktop usa ancora windows xp, un sistema operativo vecchio di 8 anni -.- …follia!

Non a caso l’unica grossa rivoluzione che ha condizionato il mercato stava favorendo di gran lunga Gnu/Linux (parlo dei netbook ovviamente) e aveva preso alla sprovvista micro$oft. Poi micro$oft ha fatto delle grosse pressioni sui produttori di netbook e parallelamente la massa si è dimostrata come sempre ignorante 🙂 .

Per ora comunque questo sistema di rilasci sembra funzionare bene con i sistemi operativi, molto meno bene con i browser per fortuna.

Si vede qualche spiraglio all’orizzonte? Già Android sembra aver mosso un bel pò le acque nel mondo dei cellulari ma anche con le voci del suo possibile utilizzo nei netbook. Ora salta fuori un’altra sopresa da Google, Chrome OS. Sono molto contento che in qualche modo il panorama cambi anche di poco, soprattutto contando che il futuro sistema operativo di Google sarà Open Source e si baserà sul kernel linux. In realtà però sono un pò scettico sul reale utilizzo che potrà avere, si parla di Sistema operativo leggero versatile rivolto ai netbook basato su kernel linux, ma senza avere niente in comune con Gnu/Linux (nemmeno Xorg, qui qualche info) , incentrato tutto sul web…e poi il nome Chrome…come il browser, tutto fa pensare a uno di quei Sistemi Operativi che girano sul browser come eyeos .

bha staremo a vedere…

3 risposte a “Il futuro dei sistemi operativi”

  1. Bah vedo che Guiodic dopo aver preso una bella botta in su nella classifica per essere stato linkato da Pollycoke si è perso via a scrivere post fuffa. Vabbè, l’onda del successo da alla testa alle volte.
    In ogni caso ricordiamo che Chrome OS sarà sicuramente basato su kernel linux, e ricordiamo anche che il software GNU è software libero (che ci sta a fare la gpl altrimenti), ciò vuol dire che può tranquillamente essere portato.
    In ultima analisi va ricordato che il software libero e aperto (anche Chrome OS lo sarà) deve (e ripeto DEVE) essere incoraggiato a diffondersi. Non è Gnu/linux (per ora)? Pazienza! È libero, accidenti, questo è importante. Questo deve capire la gente! 😉

  2. Sono d’accordo con te sul fatto dell’incoraggiamento a sistemi linux ma non Gnu…è pur sempre software libero.
    A me però puzza un pò il naso…non so mi sembra come un reinventare la ruota. Spero comunque abbiano i loro motivi tecnici che io ignoro.

    Guiodic credo abbia fatto bene a chiarire la questione come ha fatto con Android se non ricordo male, è informazione tutto qua. Io stesso inizialmente non avevo neanche pensato alla questione Gnu…mi ero accontentato di sapere che si basava su linux.

  3. È come se tu facessi un post dicendo “ehi gente, twitter ha un limite di 140 caratteri!” detto anche “grazie mille, c’è scritto…”. 😀 Ad ogni modo basta e avanza sapere che è basato su Linux, cosa ci metti sopra non ha importanza. L’importante è la licenza.

Rispondi a Lazza Annulla risposta