…e nel buio incatenarli

Il rapporto fra Parlamento italiano e internet inizia a farsi preoccupante, ogni tanto saltano fuori proposte di legge campate per aria con lo scopo di “regolamentare internet” (vecchi esempi). Come ho già scritto secondo me si tratta solo di ignoranza e poca apertura verso le innovazioni tecnologiche. Quando si dice che l’Italia sta rimanendo indietro si intende proprio questo, le nuove tetcnologie non vengono viste dal giusto punto di vista. In questi casi vengono viste come un qualcosa di potenzialmente dannoso e si cerca di imbrigliare internet per farlo diventare come qualsiasi altro strumento di informazione facilmente controllabile.

Le ultime news parlano di 3 proposte di legge:

Disposizioni concernenti la diffusione telematica delle opere dell’ingegno (on. Luca Barbareschi)

httpvh://www.youtube.com/watch?v=se-8TCsICo8

(il video non riguarda il DDL ma fa capire il “personaggio”)


Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet (on. Gianpiero D’Alia)

httpvh://www.youtube.com/watch?v=7tfEDqBCOWw

Disposizioni per assicurare la tutela della legalità nella rete internet e delega al Governo per l’istituzione di un apposito comitato presso l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.(on. Gabriella Carlucci)

I link puntano a punto-informatico e guardacaso sono tutti articoli abbastanza critici, non mi risulta che punto-informatico sia schierato politicamente in alcun modo, gli articoli sono il pensiero di vari tenici e appassionati della rete, se in tutti i casi vengono mosse critiche vuol dire che c’è qualcosa che non va.

Soprattutto le ultime due proposte hanno suscitato parecchio scalpore. In due parole, la prima delle due rischia di dare il potere al Ministro dell’Interno (dopo una semplice comunicazione alla magistrtura) di oscurare i siti che contengono al loro interno istigazione a delinquere; esempio facebook non sarebbe raggiungibile dell’italia per colpa dei gruppi sulla mafia. La critica maggiore mossa alla proposta di legge dice che in questo modo non sono i criminali che vengono puniti, sono i cittadini comuni che si vedono negate delle libertà da una vera e propria censura.

Riguardo invece il DDL della Carlucci ci sono un paio di retroscena interessanti 🙂 (che ho trovato su blog di Guido Scorza fondatore dell’Istituto per le politiche dell’innovazione ) . Dopo la prima bozza e le varie proteste la Carlucci ha presentato il testo definitivo. Sopresa! Nelle proprietà del file .doc contentente la proposta di legge definitiva si può leggere che il documento è stato creato dal computer di un certo Davide Rossi presidente Univideo (Unione Italiana Editoria Audiovisiva). Sempre per cercare di capire meglio di chi stiamo parlando aggiungo un video dove il signor Rossi dice “Internet in fondo non serve all’umanità”

httpvh://www.youtube.com/watch?v=3HabNofBVNo

Il DDL della Carlucci nella pratica vorrebbe

  • Eliminare l’anonimato in rete per chi si connette dal territorio Italiano, i soggetti (anche fuori dall’Italia) che rendono possibile l’anonimato agli utenti che si connettono dal nostro territorio sono da tenersi responsabili quanto chi ha effettuato le pubblicazioni anonime.
  • Per quanto riguarda i reati di diffamazioni in internet si applicano tutte le regole che si applicano alla stampa tradizionale…in passato sono sorti parecchi problemi riguardo il (doveroso) distinguo fra stampa professionale o non-professionale in internet, tutto questo è ignorato dalla Carlucci.
  • Per finire si vorrebbe creare un “Comitato per la tutela della legalità nella rete internet” .

Ho cercato di riassumere un pò quello che mi sembrava interessante, consiglio di leggersi i vari link per avere notizie più complete.

6 risposte a “…e nel buio incatenarli”

  1. loris…. su barbareski nn dico niente xchè porello da piccolo è stato sdomizzato da un prete e nn mi pare il caso di addare altro..

    L’ultimo video invece mi pare interessante… e , se proprio proprio devo essere onesto, non era così sbagliato ciò che è stato detto..
    sicuramente anche lui qualche minchiata l’ha sparata però il discorso nel complesso aveva il suo perchè..

    Certo, se passassero ddl del genere anche sarei poi costretto a rivelare la mia vera identità… e nn sia mai!

    Baci

    The Stig!

  2. ti riferisci al secondo o al terzo?

  3. terzo..

  4. Il discorso è semplice…questo signore non ha capito bene cosa è e come funziona internet.
    Succede…non credo sia l’unico…la colpa è della paura del nuovo.
    Per capire il suo discorso bisognerebbe partire dalla fine; quando paragona qualsiasi cosa si scriva su internet alla stampa classica come la conosciamo, quando dice che l’anonimato non dovrebbe esistere e quando parla del diritto di proprietà come se la condivisione di testi, audio, video… non dovesse esistere. Dopo che si è capito le cose deliranti che dice si può tornare indietro e ascoltare la provocazione dalla giusta angolazione. Altrimenti è facile dire internet non ha risolto la fame nel mondo…

    E i tuoi 20€++ per un dvd lo fatto?

  5. si loris .. concordo cn te.. ma il fatto dell’anonimato nn è poi così sbagliato… + che altro x una funzione di sicurezza..
    e comunque credo che alla fine l’anonimato verrà cmq tolto.. (basta che prendi in esempio i conti correnti.. in italia ed in europa ormai è già da un pezzo che han tolto la segretezza.. e fra poco aderiranno anche Austria e Swiss)
    alla fine anonimato e privacy saran solo un lontano ricordo.. purtroppo..
    per quel che riguarda cd-dvd ecc ecc il tuo ragionamento è giustissimo.. ma è anche vero che gli artisti nn possono vivere di sola aria.. così come nn è giusto che il prezzo di un cd venga quintuplicato da siae e company..
    Secondo me la ragione sta nel mezzo…
    il discorso del tipo preso alla lontana ha cmq un suo perchè…

    detto questo c’è uaz che ti aspetta…

  6. Il problema è proprio nel capire cosa è internet.
    Internet non viene fatto dalle leggi…non viene fatto dalle aziende..non viene fatto dai governi…
    Internet viene fatto dagli utenti e dal progresso tecnologico. Per questo paragoni con i conti bancari come dici te e con la stampa (tv/giornali) non regge.
    Nella pratica l’anonimato è impossibile da applicare…come fai a costringermi a scrivere Lorenzo Braghetto e non Monossido Rules? Una legge del genere servirebbe solo a rendere illegale una pratica che 3/4 delle persone in internet fà abitualmente e continuerà a fare. L’articolo su PI spiega in modo più ampio la questione.

    Gli artisti devono vivere di musica fatta da note, non di byte che viaggiano nei cavi di rame. Cercare di fermare la condivisione di byte è cercare di fermare il progresso.

Lascia un commento