Linux nelle scuole

Mi sono imbattutto in questo articolo che spinge a firmare una petizione la quale mira a dare risalto all’importanza dell’utilizzo di Linux nelle scuole. Chi scrive è sicuramente uno studente delle superiori (ha scritto una lettera al preside 😉 ).

Io ho firmato e sostengo/publicizzo l’iniziativa, ma avrei un paio di cose da far notare.

Sicuramente la “svista” più grave secondo me è parlare semplicemente di Linux, sorvoliamo sul fatto che bisogna chiamarlo GNU/Linux (almeno in un testo formale come una patizione), la cosa giusta da fare era parlare di software libero. Le scuole non dovrebbero usare Linux in quanto tale, dovrebbero usare software libero e di conseguenza GNU/Linux

Altra cosa…non si può cercare di convincere qualcuno della bontà di Linux e del software libero senza farsi aiutare da qualche frase detta e pensata da Richard Stallman, su gnu.org possiamo trovare un testo riguardante proprio il perchè le scuole dovrebbero adottare software libero; eccolo qui!

Ne estrapolo qualche frase

Primo, il software libero consente alle scuole di risparmiare.

La scuola dovrebbe insegnare a chi studia stili di vita in grado di portare beneficio all’intera società. Dovrebbe promuovere l’uso del software libero così come promuove il riciclaggio. Se la scuola insegna l’uso del software libero, gli studenti continueranno ad usarlo anche dopo aver conseguito il diploma. Ciò aiuterà la società nel suo insieme ad evitare di essere dominata (e imbrogliata) dalle multinazionali.

Il software libero consente a chi studia di poter imparare il funzionamento di un programma. Quando gli studenti diventano adolescenti, alcuni di loro vorranno imparare tutto quanto c’è da sapere riguardo al computer e al software.

Il software proprietario ne respinge la sete di conoscenza; dice loro: “La conoscenza che stai cercando è un segreto — vietato imparare!” Il software libero incoraggia tutti ad imparare.

Missione fondamentale della scuola è quella di insegnare a essere cittadini coscienziosi e buoni vicini — a collaborare con altri che hanno bisogno di aiuto. In campo informatico ciò significa insegnare la condivisione del software.

Insomma per riassumere :”La missione di una scuola è diffondere la conoscenza e solo il software libero è compatibile con tale missione.”

Da parte mia quando ero alle superiori non ero ancora abbastanza “impregnato” di frasi di Stallman per fare sentire la mia voce, ora mio fratello è in prima elementare e fra un pò iniziaranno a fargli fare informatica. Apparte che mentre gli altri si chiederanno cos’è quella cosa con la rotella o la luce rossa lui avrà già finito tutti i giochetti che riuscirà a trovare, sono molto curioso che sistema operativo e che programmi gli faranno usare…sono pronto con la lettera di protesta 😀 .

20 risposte a “Linux nelle scuole”

  1. Anche se sul lavoro uso S.O. e applicativi proprietari (indovinate un pò quali) ;-), ho anche installato Ubuntu su un PC sul lavoro che uso per svariate cose.
    La petizione l’ho firmata anch’io e anche mia figlia nel prossimo quadrimestre inizerà informatica. Sono anch’io curioso.
    Vedremo.

  2. Il “tesoro nascosto” nel software libero e non solo in quello, è LA CONDIVISIONE DELLA CONOSCENZA.
    Questo è il patrimonio di tutti che molti tentano di rendere impraticabile. Vi immaginate le conseguenze se qualcuno potesse brevettare l’ alfabeto latino?. Dice il saggio: “dona un pesce ad un affamato e lo sfamerai per un giorno. Insegnagli a pescare e lo sfamerai per tutta la vita…”

    Indica la Luna a tutti, prima che qualcuno imponga un brevetto sul dito….

  3. Sono un insegnante di scuola media e tengo dei laboratori di informatica.
    Sono un sostenitore del software libero e mi batto per diffonderlo nelle scuole, a partire dalle mie classi.
    Si tratta però di una battaglia molto difficile, in quanto ci troviamo ad operare in un contesto in cui pressochè tutti usano i prodotti di un’unica software house.
    Dirò subito che far passare un’intera scuola a Gnu/Linux non è possibile. Mi dispiace, ma questa è la realtà allo stato attuale. Le difficoltà sono difficilmente superabili. Forse si potrebbe fare in una piccola scuola, ma in un istituto di medie dimensioni come il mio avrei troppi problemi. (e c’è chi protesta perchè faccio usare Firefox!)
    La strada che sto seguendo e che sta dando buoni risultati è quella di lavorare sui singoli applicativi: sto usando Openoffice, Firefox, Gimp, 7-zip, Audacity, Qcad, geogebra. Questa iniziativa sta riscuotendo discreti risultati: anche dei miei colleghi li stanno usando nei loro laboratori e alcuni li stanno installando anche a casa.
    In sintesi la ricetta è: mantenere Windows, almeno per il momento, e puntare sui singoli applicativi liberi. Linux deve essere fatto conoscere, e infatti lo farò usare più avanti nel corso dell’anno, ma non può soppiantare del tutto Windows (almeno per il momento)

  4. quotissimo visnotjl

    @zorba la missione è difficile e iniziare con programmi open su windows è già qualcosa 😉

    aggiungo solo che l’adozione di Linux non impossibile (ci sono state scuole che l’hanno fatto)…è impossibile fino a che l’ignoranza la fà da sovrana

  5. L’uso di massa di linux per utenti non avanzati è stupido.
    Un utente medio userà al 90% un pc windows con software windows, se vogliamo tira su una società di discoppati facciamolo.
    Linux dev’essere adottato dalle scuole per uso interno e per studenti che studiano informatica.

    Credo che noi tutti abbiamo mossono i nostri primi passi su windows, perchè privarlo ad altri?

    Un utente Linux, che è consapevole che alle persone non nerd, non freghi nulla di un sorgente.

  6. Usare Linux nelle scuole elementari, medie o non informatiche non è stupido: credo sia importante far conoscere ai ragazzi più di un sistema operativo. Ognuno sceglierà poi quello che riterrà migliore per le sue esigenze.
    Ritengo sbagliato far conoscere un solo sistema operativo, Windows, Linux, MacOs o qualunque altro. Anche per un motivo pratico: non sappiamo quali sistemi operativi saranno usati tra 10-20-30 anni. Quindi è importante fornire ai ragazzi delle competenze di base, che devono essere sufficientemente elastiche per adattarsi anche ai futuri mutamenti. Stiamo crescendo bambini, non addestrando scimmie!

    A scuola la priorità deve comunque essere l’apprendimento dell’italiano… i sistemi operativi vengono moooolto dopo…

  7. @zorba: una persona senza nozioni d’informatica non può cogliere la differenza tra UNIX/BSD/FreeBSD/Linux/windows, e non credo che sia interessato ai problemi di licenza.

    [quote]Ognuno sceglierà poi quello che riterrà migliore per le sue esigenze.[/quote]

    Un bambino ha esigenze di conoscere il sorgente del kernel?

  8. @TonyH: credo ci sia stato un fraintendimento:

    > una persona senza nozioni d’informatica non può cogliere la differenza tra
    > UNIX/BSD/FreeBSD/Linux/windows,

    Infatti. Ma il mio obiettivo non è un corso di sistemistica comparata. Molto più semplicemente è far sapere loro che esiste più di un sistema operativo. Questo concetto è comprensibile già dalle medie. Oggi molti credono che “Computer = Windows”.
    Pensi forse che alle medie io faccia un corso su “microkernel vs kernel monolitici”? 😉 Io insegno a scrivere con un wordprocessor, a usare Internet, a disegnare, …

    > , e non credo che sia interessato ai problemi di licenza.
    Infatti, però è bene fargli sapere, ad esempio, che esistono software gratuiti e altri a pagamento, e che copiare illegalmente questi ultimi è reato (molti non lo sanno). L’educazione alla legalità è uno degli obiettivi della scuola media.

    > Un bambino ha esigenze di conoscere il sorgente del kernel?
    Assolutamente no. Ma perchè fai queste domande? È ovvio che a un bambino questo non può interessare, tra l’altro non ha nemmeno gli strumenti cognitivi per comprenderlo.
    Però per usare kde o gnome non serve sapere leggere un sorgente in C. Non mi sembra che chi usa Windows debba leggersi un manuale di C++ o che chi naviga in Internet debba studiarsi l’html o il javascript.

    Credo che la mancata comprensione tra di noi derivi dal fatto che per me Linux non è un sistema operativo esclusivamente per smanettoni, hacker, geek, programmatori o altro.
    Io uso Linux quotidianamente per scrivere testi, navigare in Internet, registrare musica, usare la posta elttronica. Per me Linux (inteso in senso globale) è un sistema operativo come Windows o MacOs, che può e deve essere conosciuto dai ragazzi.

    …anche senza doversi leggere i sorgenti del kernel 😉

  9. Ma perchè, quando qualcuno indica la luna, c’è sempre chi guarda il dito?……

  10. > Ma perchè, quando qualcuno indica la luna, c’è sempre chi guarda il dito?……

    In che senso?

  11. E ancora…. perchè dovrebbe essere qualcun altro a decidere se è o non è lecito chiedersi “come funziona” ?
    Dai…. non siamo troppo cresciuti. Ci ricordiamo ancora di quando lo chiedevamo “ai grandi”.
    Un vecchio fabbro ferraio sosteneva che chi non mette in mano un martello ai bambini, prima che abbiano compiuto i 14 anni, ne fa degli invalidi. Forse beveva un po’, ma aveva dei baffi di fil di ferro, un cuore grande così, e sapeva costruire cose incredibili. Non poteva avere tutti i torti.
    Linux, FreeBSD, FreeDos, FreePascal, sono strumenti della conoscenza e quel che è ancora più importante, sono a disposizione di tutti.
    Non sono antagonisti del software proprietario. Il software libero non ha bisogno di missionari. Si diffonde perchè è libero ed è utile.
    Dunque coraggio zorba e tutti gli altri che si battono per mlgliorare il loro lavoro. Non vi perdete d’ animo e continuate a fare del vostro meglio.

    L’ allievo chiese al maestro Zen: “Maestro, qual’ è lo scopo della vita ?” Il maestro rimase un’ istante pensoso, poi rispose, con un lieve sorriso: “Vivere”.

  12. Concordo con molta simpatia con visnotjl per molti aspetti, ma non posso usare le sue motivazioni come leva per diffondere il software libero.
    Devo prendere decisioni concrete, in un mondo concreto, nel quale agiscono altre persone, spesso con idee molto diverse dalle mie. Le mie proposte devono essere realizzabili, devono essere condivisibili, devono essere accettate dalle altre persone che condividono i miei spazi. Non posso permettermi voli pindarici. Ci rimetterei io in prima battuta e, con me, si fermerebbe anche il progetto che porto avanti.

    Se vogliamo diffondere il software libero dobbiamo rimettere i piedi a terra e agire concretamente, non seguendo ciecamente ideali più o meno utopistici. E soprattutto dobbiamo accettare dei compromessi! Si, il compromesso è necessario, perchè su questo mondo siamo in tanti e abbiamo idee molto diverse. Dobbiamo trovare una soluzione che sia accettata da tutti, o comunque dalla maggioranza. Questa è la democrazia.

    Quando propongo Openoffice, alla mia preside, non interessa nulla della libertà: vuole principalmente sapere come farà a leggere i file di Word! e come farà a scambiare file con le altre scuole! È a queste domande che devo rispondere. La scuola non può fermarsi, libertà o meno.

    Se vogliamo diffondere il software libero dobbiamo scendere dal mondo delle idee e agire nel mondo reale!!!
    (io non posso agire sulla Luna, solo sul mio dito… e lo dico con molta simpatia per le tue, che sono le mie, idee)

  13. @zorba: dunque la petizione andrebbe modificata, non bisogna parlare del OS ma del software alternativo, Open Office gira anche su Windows, The Gimp idem, Pidgin ecc ecc.
    Usare un sistema UNIX-like in se, va bene a puro scopo cognitivo.

    Anche io come te, uso Linux sia per lavoro sono sviluppatore web (php, Oracl,e amministrazione di reti, ecc.. un po’ un tutto fare :P) che a casa come Desktop.

    Bisognerebbe far capire ai ragazzi il lavoro che c’è dietro a un SO, io ho fatto un percorso scolastico incentrato sull’informatica e posso assicurarti che avevo in classe gente che si è stupita quando hanno visto che per fare un programma bisognava scrivere del testo.

    Ecco, penso che ai bambini non si dica mai: si dice come si costruisce una casa ma non come si programma un computer. Poi per la crescita del software libero che usino windows fino ai 18 anni non credo che unfluenzi molto…

    State tranquilli che nei campi in cui deve essere usato è già, molto usato, basti vedere Apache, PostgreSQL, MySQL. Se un software è valido sarà la gente a cercarlo e non lo sviluppatore a cercare gli utenti.

    Diciamo che per un ambiente desktop non è ancora abbastanza stabile, basti pensare ai moduli driver del kernel…

  14. Io sono convinto che non per forza l’adozione di Linux debba avvenire per semplici questioni pratiche, certo ci sono anche quelle e sono importanti.
    Forse è perchè non ho mai dovuto scontrarmi con nessun preside/professore/capo ufficio ecc… che mi chiedesse come mai in ambito lavorativo bisognerebbe usare software libero…io semplicemente ascolto le conferenze di Stallman e penso che i suoi discorsi non fanno una piega…penso insomma che la componente etica debba essere un metro di giudizio per cui scegliere quale software usare.
    Sono convinto che per ora molti guardano al semplice lato pratico solo perchè il software è una cosa relativamente nuova e ancora non è entrata *direttamente* nella vita di tutti, ma tra un pò di anni le cose cambieranno.

  15. > io semplicemente ascolto le conferenze di Stallman e penso che i suoi discorsi non fanno una piega…

    Non limitarti a Stallman, i suoi discorsi sono belli, ma non bastano a diffondere il software libero. Sono capace anch’io di fare tanti bei discorsi: non mi costa nessuna fatica. Ben più difficile è diffondere *effettivamente* il software libero… in quest’ambito ha fatto molto di più Torvalds grazie al suo approccio pragmatico (e guarda caso viene criticato da Stalmann)
    Temo ch Stallman abbia una visione dittatoriale della libertà: noi dobbiamo avere la libertà così come la vuole lui, non accetta visioni diverse. È un grande, ma questo è uno dei suoi limiti, IMHO.

    > penso insomma che la componente etica debba essere un metro di giudizio per cui scegliere quale software usare.

    Certo, deve essere *un* metro di giudizio, ma non l’unico. Ve ne sono molti altri.

    > ma tra un pò di anni le cose cambieranno.

    No.
    Le cose cambieranno soltanto se noi le faremo cambiare. Le cose non cambiano da sole. Ma per questo non servono parole, servono fatti. Mi dispiace deludere alcuni, ma bisogna agire nel mondo reale, confrontandosi con chi la pensa diversamente da noi, cercando un accordo.

    È questo che sostengo: mentre in tanti si riempiono la bocca di Etica, Libertà, Giustizia, Uguaglianza, … io cerco giorno dopo giorno di realizzare queste cose nel mondo reale, collaborando con persone reali. Persone che si battono per le loro idee e i loro interessi, e che a volte con coincidono con i nostri.

  16. -Hai ragione non è perfetto…nessuno lo può essere…per fortuna abbiamo altre voci come quella di Linus che possono aiutare a completare il discorso ;). RMS rimane cmq l’uomo da cui è partito tutto
    -Si *un* metro di giudizio…ma è già un punto in più verso il software libero che parte avvantaggiato in teoria…ma in pratica la componente etica non viene considerata
    -la frase l’hai tolta dal contesto…intendevo dire che per esempio fra 10-15 anni non ci saranno più persone che non sanno cos’è un motore di ricerca…almeno nei paesi occidentali (un giorno in famiglia è venuto fuori che volevo un gatto e l’avrei chiamato google…mia zia mi ha chiesto cosa voleva dire…) la maggior consapevolezza di cos’è il software probabilmente porterà anche a pensare al lato etico dello stesso

  17. ognuno ha i suoi interessi tua zia avrà interesse per altre cose come è giusto che sia, lei può ignorare google come io posso ignorare le cellule staminali. Non fate i fanboy

  18. @zorba (io non posso agire sulla Luna, solo sul mio dito… e lo dico con molta simpatia per le tue, che sono le mie, idee)

    Anche chi ha costruito il vettore che ha portato un uomo sulla luna ha usato le dita… Lavoro, studio, fatica, ricerca, intuito, ingegno … Tutte le migliori qualità hanno mosso le dita.

    La simpatia è reciproca, Zorba. Anch’io mi devo confrontare quotidianamente con la realtà. Anch’io devo sscegliere un sentiero praticabile piuttosto che la strada ideale. Tuttavia mi piace guardare la Luna. E’ un privilegio concesso ai “sistemisti” che, si sa, sono spesso un po’ matti. (Qualcuno sostiene che non si può fare l’ informatico per 30 anni e rimanere sani di mente).
    Dai che piace anche a te…. (magari di nascosto dal preside).

    Insegna la matematica ad un adolescente… ne farai un Ingegnere. Insegnagli a studiare…. ne farai uno Studioso…

  19. Firmato e diffondo!

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