Le bugie sulla frammentazione Android

Approfitto di un post farlocco su iPhoneItalia per parlare più in generale di Android e dei suoi problemi, se si vuole saltare il pippone e interessa solo la notizia (presunta) fake leggere il paragrafo Angry Birds.

Steve Jobs e TweetDeck

Qualche settimana fa Steve Jobs ha dato il suo primo attacco (ah no primo ancora c’era quella storia del porno -.-) frontale e diretto ad Android, l’attacco riguarda certamente un problema reale per Android, la frammentazione. Come è facile intuire anche dal titolo secondo il mio parere è in realtà un non-problema.

Steve Jobs aveva chiamato in causa gli svilippuatori di TweetDeck, dicendo che si erano trovati davanti la sfida di creare l’applicazione per 100 versioni di verse di Android su 244 dispositivi con hardware differente e questo aveva reso lo sviluppo molto difficile. Puntualmente dopo poco il CEO di TweetDeck ha risposto che solo due dipendenti di TweetDeck hanno lavorato all’applicazione e che non è stato per niente un incubo sviluppare per Android.

Angry Birds

Il 18 novembre sul blog della Rovio, l’azienda che sviluppa Angry Birds su varie piattaforme mobili, è comparso un post dove con molta onestà si ammetteva (con un po’ di ritardo) che la versione attuale di Angry Birds ha problemi di prestazioni con una quindicina di telefoni e che questi non erano ufficialmente supportati; si annunciava poi che sono al lavoro per creare una versione più leggera del gioco, versione che non dovrebbe scalfire l’esperienza di gioco.

Nel post non si evince nessun tono polemico, nessuna sfuriata, nessun scarica barile; c’è chi invece si è inventato tutt’altro.

Partiamo prima da più lontano, Engadget ha scritto un post dove non si dice niente di falso, ma l’autore dice “ah si? allora il problema della frammentazione di Android è vero!”. Una sua libera conclusione ma che non c’azzecca niente con quello detto dalla Rovio.

Ben più grave invece è il post di iPhoneItalia addirittura qui si mette un virgolettato con parole che non sono riuscito a trovare da nessuna parte!

Certo – dicono gli sviluppatori – alcuni giochi più recenti magari non sono supportati sui primi iPhone (2G, 3G), ma è una questione generazionale. Con Android, invece, anche giochi semplici come Angry Birds non funzionano su terminali moderni, a causa delle differenze software ed hardware che ci sono tra di loro. E intanto il gioco funziona perfettamente sull’iPhone 2G come sull’iPhone 4…”

Potri sbagliarmi, magari la Rovio ha mandato una e-mail in esclusiva ad iPhoneItalia, ma mi puzza molto da fake. Non c’è niente di tutto ciò nel blog della Rovio e non ho mai letto di confronti fatti fra iOS e Android, in più questo virgolettato, per la forma che ha, mi sembra difficile possa essere la traduzione di un qualche cominicato ufficiale.

Si tratta ovviamente di un episodio, di un blog italiano che la maggior parte delle persone non leggerà, ma è naturalmente il frutto della campagna di disinformazione che sta facendo Steve Jobs, fortunatamete non parla molto dell’argomento, ma in due occasioni ne ha parlato e in due occasioni ha detto caz*ate.

Considerazioni

Per cosa si intende come frammentazione? La frammentazione, sostanzialmente, sarebbero i cellulari usciti mesi/anni fa che non hanno ricevuto gli aggiornamenti alle nuove versioni di Android. Come dicevo questo è un problema reale è un problema però che deriva unicamente da quella maledetta licenza (la Apache 2) che Google ha scelto come licenza per Android. Questa licenza permette ai produttori hardware di fare tutte le porcate che vogliono, creando delle versioni modificate di Android senza rilasciarne i sorgenti e costringendo il cliente a dover dipendere solo da loro e non da Google per il rilascio degli aggiornamenti per il loro cellulare.

È questo secondo me il vero problema di Android, ma le critiche mosse dal mondo Apple non vanno in questa direzione; non potrebbero andare in questa direzione perchè la responsabilità diretta di questo problema non è Google ma sono i produttori hardware.

Le critiche vanno invece nella direzione di presunti problemi di sviluppo delle Applicazioni e conseguenti problemi per l’utente (è il caso delle parole di Steve Jobs). Riguardo questo io dico che si può discutere sulla bontà degli strumenti offerti da Google con Android per gestire le diverse risoluzioni, come le diverse prestazioni e dotazioni hardware. Si potrebbe discutere nello specifico, ma non lo si fa in realtà.

Io sviluppo per Android e so che gestire le, per ora, 3 differenti “categorie” di risoluzioni supportate (ldpi, mdpi, hdpi) non è per niente un problema, so che nell’Android Manifest posso impostare con molta semplicità quale funzionalità hardware è necessaria per far funzionare il mio programma, quale versione di SDK minima c’è bisogno e anche che versione di OpenGL è necessaria (problema prestazioni). Sono sicuramente cose in più a cui prestare attenzione, ma se si parla di sviluppatori seri e non allo sbaraglio queste cose non devono essere un problema.

L’ultima accusa mossa da iPhoneItalia non so se commentarla, ma molto semplicemente con Angry Birds secondo me è successo che la Rovio, scegliendo GetJar come primo distributore ha sottovalutato il problema prestazioni. Se si fosse concentrata solo sul market e avesse utilizzato bene gli strumenti che ho citato sopra, chiarendo che chi non vedeva l’applicazione sul market era chi aveva un cellulare non supportato, non ci sarebbero stati grossi problemi. Questo dal punto di vista “comunicativo“, mentre dal punto di vista tecnico è molto semplice la questione, il tuo gioco è troppo pesante per un buon numero di cellulari vecchi; e qui entrano in gioco anche le OpenGl ma sono ignorante in materia.

Abbiamo parlato dei problemi e dei non-problemi, parliamo dei benefici. Android è open.

Si potrebbe chiudere qua 🙂 , non ho voglia di parlare dei benifici dell’open source in generale, ma rimanendo in-topic vediamo quale è il lato “buono” della frammentazione; diffusione e libertà di scelta.

Chi mi conosce sa che è tanto che vado dicendo che Android è destinato a dominare il mercato, la scelta di Google di utilizzare Java, come abbiamo visto ha alcuni rovesci della medaglia (gestiti bene da Google – in realtà ci sarebbe il problema “prestazioni” più in generale posto da java e dall’uso di una virtual machine, ma con gli hardware attuali anche questo è un po’ un non-problema), ma sta permettendo l’enorme diffusione che Android sta guadagnando. Da una parte i produttori a costo zero (escluse le Google Apps) hanno già un sistema operativo all’altezza con gli altri sistemi operativi sul mercato, dall’altro lo sviluppatore, con minimo sforzo, riesce a coprire tipologie di mercato diversissime che vanno da cellulari da 200€ a cellulari da 600€.

L’utente poi ha una libertà di scelta enorme quando deve comprare un cellulare, io odio le personalizzazioni proprietarie dei produttori hardware e per me esistono solo cellulari “Google”, ma l’utente medio se ne frega e può scegliere il cellulare che più gli aggrada per estetica e funzionalità sia hardware che software sapendo che il cuore del sistema operativo è sempre Android con tutte le garanzie del caso!

19 risposte a “Le bugie sulla frammentazione Android”

  1. Sono perfettamente d’accordo con te.

    Anche io sono uno sviluppatore Android e non ho avuto mai problemi di frammentazione. So perfettamente quali macchine adottano quale SDK e le differenze tra le API tra una versione e l’altra sono spesso talmente minimali da non creare nessun problema.

    Purtroppo questi fissati iPhonisti devono fare il possibile per giustificare la loro assurda spesa che sfiora i 1000 euro per un ferrovecchio che non vale un cazzo. E’ il loro modo per non sentirsi imbecilli.

  2. ti faccio i miei complimenti, ottimo articolo e finalmente si ascolta la verità sulla frammentazione che fin’ora nessuno mai è riuscita a spiegare con le giuste parole.

  3. Come sviluppatore Android posso confermare, per quello che è la mia esperienza, che il problema della frammentazione (così come viene descritto dai concorrenti) è un _non_ problema.
    I manager di layout a disposizione della piattaforma ti permettono di preparare senza tanto sforzo schermate adatte alle diverse risoluzioni supportate e la retrocompatibilità delle varie versione di Android ti permette di fare app che è possibile usare su una vastissima gamma di cellulari.
    Tra l’altro, non essendoci vincoli nella distribuzione delle app su Android, se voglio testare la mia app su vari cellulari basta che la spedisca via mail ai miei amici…

    Chi sviluppa software è da sempre abituato a pensare al suo prodotto come un qualcosa che può essere installato su hardware differenti e con risorse differenti: ora ci vogliono dire che questo è un male… Attenzione! Dicendo che la “frammentazione” è un male ci vogliono indurre a pensare che le loro soluzioni sono un bene… e quindi, VIVA LA FRAMMENTAZIONE se vuol dire avere un sistema operativo open, poter scegliere quale hardware comprare e soprattutto poter scegliere cosa poter installare sul proprio hardware!!

  4. Ciao a tutti, sono uno sviluppatore iPhone.
    So benissimo che prenderò un sacco di parole essendo qui (è il mio modo per sentirmi imbecille 😀 nda) però vorrei dire la mia.

    Sono convinto che la frammentazione non sia un grandissimo problema, un bravo sviluppatore – come avete più e più volte difeso – saprà rendere la sua app compatibile dappertutto.
    Purtroppo però la verità è questa: la Rovio ha stilato un elenco di 17 (diciassette!!!) device non supportati!
    Voi agite in buona fede, siete convinti che avere il vostro sistema open sia meglio e se c’è qualche problema dite “ci si deve adattare” (monossido mi ha detto “è ovvio che uno che compra un cellulare da 200€ piuttosto che uno da 600€ deve capire che certe cose non le può fare!”).
    Ora ok, l’iphone lo vendono solamente a prezzi alti, quindi uno si aspetta di poter far tutto con tutti i device… ok, non è sempre così, è ovvio che l’iPhone4 ha il quadruplo della ram dell’iPhone 2G, ha il giroscopio ecc… (tutte cose che l’ihpone 2g non aveva), quindi se un’app richiede il giroscopio è ovvio che devi possedere un iPhone4!
    In ogni caso, dicevo, se uno si compra un qualsiasi iPhone Angry Birds gli girerà SEMPRE! Così come tutte le altre centinaia di migliaia di app!
    Nessuno dirà mai “cazzo, dovevo prendere il 4 piuttosto del 3Gs” per queste cose, mai!

    Insomma, questa è la “fortuna” (da parte dell’utente medio che si compra il cellulare “figo” (tutti i cellulari touchscreen intendo, non solo l’iphone)) di non dover pensare a smanettamenti vari! Voi androidiani/linuxiani sicuramente direte che se non si può compilare il kernel di un pc/cellulare allora tanto vale averlo 😛 però dai, all’utente medio gliene frega qualcosa del fatto che il proprio SO sia open?
    NO! 🙂
    fatemelo ripetere…
    NO! 🙂

  5. Grazie ragazzi dei commenti, più o meno di supporto al post :D.
    Riguardo l’utente medio che non gliene fregherebbe niente se un prodotto è open o meno lo sentiamo dire da anni. Io ho sempre sostenuto che anche se non gli interessa il discorso etico e prettamente tecnico gli interessa sempre il discorso economico, di libertà di scelta e anche tecnico “di rimbalzo” diciamo; nel senso che se non è lui a ricompilarsi il kernel ottimizzato è qualcun’altro che lo fa per lui (esempio)

    Riguardo il fatto che iphone 2g riesce a far girare angry birds mentre cellulari con android di un anno fa no, è un discorso solo tecnico. Entra in gioco in primis sicuramente glo sviluppatori della Rovio…chi te lo dice che semplicemente non hanno avuto tempo/voglia di ottimizzare? Mentre con iphone 2g l’hanno fatto?
    Poi naturalmente entra in gioco la virtual machine, è chiaro che a parità di hardware un programma compilato per la macchina su cui andrà a girare avrà prestazioni maggiori di un programma che deve girare in una VM.
    Quello delle prestazioni è sicuramente un problema dei cellulari di fascia bassa, ma ormai trovi a 200€ cellulari con 512mb di ram e il problema, come ho detto, ora è un non-problema.

  6. x sacco

    La differenza tra iphone 3gs e 4 c’è, ora non so preciso quali(game center)o altre cose simili introdotte nel 4 che nel 3gs non solo non girano, ma le se introduci con il jaibreak ti rallenta tutto(ecco spiegato perchè apple non l’ha esteso anche ai terminali precedenti)
    L’utente medio che ora acquisterà un terminale(es: lg optimus one)verrà privato solo del flashplayer(visto il processore non riesce a supportarlo per ora)ma angry birds già esiste(ha qualche bug ma si corregge)stesso discorso per htc wildfire, motorola flipout(e ti ho citato terminali che costano meno di 300€).
    Comunque scegliere android significa scegliere un terminale che potrebbe avere bug, potrebbe subire ridardi negli aggiornamenti e potrebbe anche essere abbandonato dal produttore, perciò consiglio sempre un iphone a chi non vuole avere scocciature ma solo la tranquillità di un ottimo terminale, ordinato, veloce, fluido e con un appstore di tutto rispetto, però tutto questo ha un costo.

  7. Non è nel DNA di chi è fan di Apple la libertà. Secondo me non pensate con la vostra testa. Piccolo esempio… prima non avevate il multitasking e dicevate .. ma non serve a niente spreca solo ram, ora che l’ avete… diventa figo.

    Ho fatto questa premessa provocatorio solo perchè è la base della differenza tra un user android e un iphone. Noi critichiamo ogni cosa se possibile voi invece vi uniformate e basta.

    Io sono sviluppatore sia flash che android e per 10 anni a flash gliene hanno dette di tutti i colori eppure è ancora là.. sul 90% delle macchine…
    Con flash ho dovuto sviluppare siti e giochi per tutte le risoluzioni preoccupandomi di non fare cose troppo veloci e compatibili anche con pc datati… e da quell’ esperienza che ora sviluppando per Android capisco appieno la logica del layout e come sviluppare app per tutti i device.

    Una cosa che non capisco è come fa uno sviluppatore Ios a lavorare per mesi ad un’ applicazione che sarà cassata da Steve :), se solo un’ app mette uno sfondo un po osè viene buttata fuori.. ed è già successo…

  8. @monossido: ma dai, sinceramente, seriamente… credi veramente che l’utente medio sia interessato al fatto che c’è qualcun’altro che può compilare il kernel al posto suo??!!?
    Secondo me un utente medio si compra un android piuttosto che un iphone perchè costa meno, perchè l’iphone non gli piace, perchè ha determinate app (insomma… 😛 ), perchè ha flash (e anche qui potremo parlarne per mesi), perchè ha funzioni che l’iphone non ha (che ne so, il bluetooth, una fotocamera migliore, il lettore di microSD ecc…)! Ma non perchè può ricompilarsi il kernel o perchè qualcun’altro può farlo!
    Dico in generale eh, non tutti 🙂

    riguardo al secondo punto del discorso: hai completamente ragione, magari non hanno avuto tempo/voglia… il discorso però non cambia, ora come ora esistono almeno 17 dispositivi su cui angry birds non può girare (per motivi che ignoro, illuminatemi per favore)!

    @AntonioCaiazza: stai confondendo il 3gs col 3g ma non importa 🙂
    cmq si, è ovvio che passano gli anni e i nuovi dispositivi avranno cose nuove! Cmq manca il “multitasking” perchè, appunto, rallenterebbe troppo!
    Qui però parliamo di app che girano sul 2G così come sul 3G, sul 3Gs e sul 4!

    @gsources75: stai generalizzando!
    hai ragione, c’è gente che non pensa con la propria testa… però c’è da ambo le parti non trovi? 🙂
    Gli utenti android più convinti che conosco pensano invece che l’importante è che una cosa sia open, tutto il resto è feccia (anche se migliore)! Obiettivamente non è essere fanboy questo? 🙂

    riguardo alla bocciatura delle app… che vuoi che ti dica, sono d’accordo! O meglio… ci sono pro e contro!
    I contro sono evidenti: ti bocciano l’app per motivi apparentemente assurdi e tu non puoi farci nulla (se non venderla via jailbreak ma ti togli una fetta di mercato enorme!).
    I pro però sono altrettanto evidenti: l’utente viene in qualche modo “aiutato”, “protetto”! So che mi risponderete con un bel “ma questo è limitare l’utente, non farlo pensare con la testa sua, imprigionarlo, ecc…” però io guardo i risultati: l’app store vanta di molte più app rispetto all’androidmarket. Punto. Il mercato è migliore, punto.

    Quando ci sarà un android che costa meno dell’iphone, con un multitouch decente (il migliore che ho provato è quello del nexus one di monossido, tutti gli altri mi han fatto ridere) e con uno store a prova di bomba… allora si, mi comprerò un android 🙂

  9. Ma certo che gli interessa, fra me e mio cugino avremo sbloccato 10 cellulari con android e installato la CyanogenMod a persone che non sanno un H di kernel e android, ora quei cellulari hanno Android molto più configurabile e ottimizzato.
    Il problema di questo è ovviamente la garanzia, per questo in realtà non è l’esempio più azzeccato, ma potevo parlare di tutte quelle app di Home replacement, hanno senso di esistere e danno maggior libertà all’utente perchè Android è aperto e molto modulabile per cui cambiare l’applicazione che gestisce la home è un’operazione normalissima. Ma lo stesso discorso può essere fatto per tante altre applicazioni che esistono per motivi simili.
    È un discorso che faccio da un sacco di tempo, un prodotto open source non lo riconosci solo dalla disponibilità del codice sorgente ma anche da tante altre cose fra cui la libertà di “metterci le mani” da parte del semplice utente.
    Tutti dicono che uno dei maggiori pregi di Android è la personalizzazione dell’interfaccia non sono soo io a dirlo.

    Il Nexus One non ha un multitouch decente purtroppo…ti ricordi quella questione dell’inversione degli assi? Te l’avevo sicuramente fatta vedere.
    Non sono molto aggiornato ma credo che i nuovi HTC e tutti i Motorola funzionino molto meglio in questo senso.

  10. si, la personalizzazione dell’interfaccia è una bella cosa! Sinceramente mi piacerebbe avere più scelta nell’interfaccia dell’iphone… o meglio, spero in un qualche upgrade! Non che mi dispiaccia eh, anzi, però è sempre la stessa da 4 anni ormai 😛

    cmq ho provato il desire… ‘nsomma… 🙁
    ma il problema degli assi non l’avevano sistemato (a livello hw ovviamente)?

    cmq siamo offtopic 😛

  11. Si anche il desire ha quel problema, l’hardware è uguale. No non è stato sistemato è un problema hardware, hanno scelto una versione del pannello touchscreen non buona.

  12. Vorrei spezzare una lancia sulla licenza Apache scelta da Google, ok, non sarà una GPL3, nemmeno una GPL2 (che rimane però per il kernel), ma è una licenza molto utilizzata ogni volta che si desideri una cosa: la massima diffusione possibile. Ed è esattamente questo che ha pensato Google scegliendo quella licenza, senza non sarebbe stata adottata di buon grado dai produttori di hardware e oggi forse avremmo solo un telefono prodotto da Google, che non se lo filava nessuno a parte qualche geek appassionato. Android non gira (ancora) su hardware assemblato, gira su smartphone, e il supporto dei grandi produttori come Samsung, HTC, LG, Motorola, ecc… è fondamentale, con la loro potenza di fuoco enorme in termini di marketing.
    La scelta, il primo valore aggiunto del sistema, ne beneficia, non ne perde. Posso scegliere di seguire le pesanti personalizzazioni di HTC o Samsung, oppure posso scegliere di installare una versione AOSP come la Cyanogen. Il lavoro che fa HTC in termini di interfaccia, e quello che fa Samsung in termini di applicativi (vedi il player video sul Galaxy TAB) non è affatto da buttare, anzi. Senza licenza Apache non avremmo avuto device avanzati come Galaxy TAB, perchè col cavolo che Samsung ti dà il sorgente dei suoi player, o HTC il sorgente della Sense.

    Sul touch… il problema dell’inversione degli assi di N1 e Desire è sempre stato un falso problema, se mai il problema è che sono dei semplici dual-touch, non hanno un multitouch completo. Io ho un Desire (dual touch) e un Galaxy TAB (multi touch), sulla carta tra i due pannelli c’è un abisso, ma la realtà è che nell’uso quotidiano sono identici, la reattività nelle comuni operazioni è la stessa. Certo, se lanci un programma di pianoforte, il TAB suona gli accordi, il Desire no 😉

  13. Hai ragione la Apache ha permesso maggior diffusione, mi sono dimenticato di scriverlo qua ma sicuramente l’ho scritto in passato.
    Io la continuo a vedere da una prospettiva più “severa”, Google ha dovuto scegliere la Apache perchè la maggior parte dei produttori di cellulari non ha la minima intenzione di scrivere codice open source e non avrebbe adottato un software non fatto ne modificato da loro.
    Google quindi è scesa a compromessi che ha permesso questa enorme diffusione con qualche svantaggio…dal loro punto di vista è stata sicuramente una scelta felice :).

    Si è vero che nella pratica l’inversione degli assi non sembra dare grossi problemi, ma non si può negare che su iPhone lo zoom con due dita funziona molto meglio che sul mio cellulare, allora è un problema software o hardware?

  14. monossido, sei sicuro che sia stata una scelta felice solo per i produttori? Che te ne fai di un sistema operativo mobile, se poi non hai una grande varietà di dispositivi su cui installarlo? Tu sapresti assemblarti da solo un cellulare? E anche fosse, potresti mai arrivare al livello di un Galaxy S?

    Considera che sull’hardware di HTC io posso installare (e in effetti, ho installato) una versione di Android compilata dai sorgenti (la Cyano, ovviamente) che del codice HTC non ha proprio nulla, e ti assicuro che non lo rimpiango affatto. Non è scelta questa? Ho amici che adorano la Sense, io no, e uso una AOSP. Sarebbe come lamentarsi del fatto che Acer, nei suoi portatili, mi fornisce un software proprietario per la gestione della batteria, che gira solo sotto windows. Se mi va, lo tengo, se non mi va, formatto, metto ubuntu, e uso i suoi strumenti. Il software Asus non mi toglie nulla alla scelta, è solo un’opzione in più.

    Sul display, sicuramente le differenze nel pinch-to-zoom tra Android e iPhone non derivano dalla maggiore bontà del pannello touch, ma da un diverso approccio software. iPhone, con hardware unico, può sfruttare la GPU per ogni minima funzione del SO, e lo fa, soprattutto in quelle cose che producono l’effetto “wow” negli utenti, come i movimenti iper-fluidi. Android non può farlo, non ancora, almeno, perchè si vocifera che potrebbe essere una delle novità di Gingerbread. Onestamente però, di che confronto stiamo parlando? Funziona male il pinch to zoom nel tuo telefono, oppure funziona bene, ma non fluidissimo come su iPhone? Quanto di questo parallelo entra nell’utile, e quanto nel futile? E’ una domanda eh? Non so nemmeno che telefono hai, e non so, ovviamente, se il tuo ha problemi. Io ho un Desire con la Cyanogen e il browser di default lo trovo molto fruibile, veloce, fluido quanto basta da non permettere ad una persona razionale di lamentarsi. Quando avevo la Sense mi sembrava andare altrettanto bene. Ho un Galaxy TAB il cui browser di default invece è buono solo per concimare le ortiche… problemi? Zero, perchè non sono obbligato ad usare il browser di default. Uso Dolphin HD, che è fluido quanto, se non più, di quello che ho sul Desire.

  15. Intendevo felice per Google che ha visto il suo sistema operativo schizzare nel market share! 😉

    Comunque il discorso è interessante, senza farsi tante pare si può considerare Android un buon compromesso fra “apertura” e garanzie per le aziende.
    Capisco benissimo il tuo discorso, libertà di scelta per l’utente è anche libertà di usare software proprietario se questo rappresenta un’opportunità in più.
    Ma seguendo il tuo discorso tu hai libertà di scelta di usare un Android lisco, compilato da sorgenti , AOSP, proprio perchè è open source, mentre gli altri non sono liberi di usare la tua sense perchè (fuori da reverse enginering) non funziona sull’hardware su cui non è stata pensata di girare.
    Seguendo il tuo esempio il software Asus è un’opzione in più per te che hai dato soldi ad asus, ma non contribuisce in nessun modo alla comunità, all’innovazione, innovazione quella accessibile a tutti non quella a 700€! (frecciatina si capisce riferita a cosa credo.. :)).
    Il software proprietario è sempre una perdita di liberta, devi accettarlo così com’è e non potrai mai capire come funziona, a volte (come nel caso dei cellulari) non puoi nemmeno scegliere l’hardware. Proprio come dici te però non bisognerebbe essere obbligati ad usarlo! Ma l’alternativa può venire solo software open source, cioè una AOSP come fai te ;).
    Purtroppo il mondo dei cellulari è fortemente legato al marketing e ai grossi colossi dell’informatica, forse perchè dietro c’è tantissima tecnologia, ma esempi di hardware aperto ce ne sono, vedi arduino, speriamo che sia un modello che possa prendere piede nel futuro. Comunque in passato ci hanno provato con il freerunner della OpenMoko non so se lo conosci…era una bella “saponetta” 🙂 con problemi software più che hardware…

    Sul touchscreen non so bene come stanno le cose, bisognerebbe mettere di fianco qualche cellulare con touchscreen perfetto e Android stock e i nostri nexus/desire e fare confronti. Sono convinto comunque che sia sia hardware che software il problema.
    Secondo me è anche una questione pratica e su iPhone il multitouch è più funzionale, può essere considerata una chicca, un dettaglio, un perchè di quei 200€ in più ok…ma rimane più utilizzabile :).
    Per dovere di cronaca io comunque nelle pagine web uso il doppio tap, molto più pratico e in android adatta pure il testo delle pagine! Cosa che iOS non fa! 😉

  16. Non credo ci si debba scandalizzare per il fatto che la Sense non gira su telefoni non HTC, perchè la Sense non è Android, come non è Android Gmail e il Market, che, nota bene, non può legalmente girare su tutti i dispositivi Android, ma solo quelli che Google ha personalmente certificato (Archos 101 non ha il market, come non ce l’ha il Toshiba Folio). Non mi riconosco nell’atteggiamento Talebano di Stallman, come non ci si riconosce Torwald e la maggior parte della community linux. Deve sempre essere l’utente a scegliere, non si può promuovere linux vietando a windows di esistere, o più similarmente vietando a OS/X di essere venduto, dato che, come la Sense, gira solo su hardware dello stesso produttore. Deve essere l’utente a scegliere, nel momento che vieti qualcosa a qualcuno, mi hai sempre tolto un po’ di scelta.

    Multitouch… boh? Io iPhone l’ho usato, ma non sono riuscito a vederlo questo multi-touch “più funzionale”. Per me “leggermente più fluido” non significa più funzionale, al massimo significa più appagante per la vista. Stiamo parlando di microsecondi, mica dei browser che giravano 2 anni fa sotto Windows Mobile. Sicuro che iOS non adatti il testo sul doppio-tap? Mi pareva adattasse i font pure lui, soprattutto il 3Gs, che con la bassa risoluzione che si ritrova è pressoché obbligato a riadattare… boh… magari non ricordo bene io.

  17. Infatti anche le Google apps sono proprietarie!
    Non mi scandalizzo che la sense non giri su altri telefoni, ma fosse stata opensource si sarebbe potuta adattare! Non c’entra cosa è o cosa non è.
    Non dico che non deve esistere il software proprietario dico che toglie libertà! Per quanto mi riguarda mi basta che l’utente sia consapevole di ciò e poi può usare quello che vuole. Mi pare possa essere considerata una posizione moderata e non talebana o no? 🙂

    Non so se ultimamente sia cambiato qualcosa ma prima dell’iphone4 il doppio tap adattava semplicemente lo zoom alla colonna del testo senza adattare quest’ultimo! Molto meglio come si comporta android.

  18. Quoto Daliz. La spesa è inutile e bisogna giustificarla in tutti i modi per non sentirsi infinitamente stupidi.

Lascia un commento