Tiziano Motti e l’anonimato in rete

Tiziano Motti è l’europarlamentare UDC eletto nel triveneto. Non so cosa stia combinando in generale in Europa, ma questa notizia può tranquillamente oscurare qualsiasi cosa buona fatta da lui.

In questi giorni sta facendo molto discutere la proposta di un parlamentare europeo italiano, Tiziano Motti, che prevederebbe l’archiviazione dei dati per risalire all’identità di qualsiasi dato pubblicato online, comprese le ricerche attraverso i più popolari motori.

via ossblog

4 risposte a “Tiziano Motti e l’anonimato in rete”

  1. Scusi, ma lei è parente con l’On. Braghetto che si trovava in Europa a rappresentare l’UDC prima dell’elezione di Motti?
    Perché non si capisce, altrimenti, il giudizio superficiale e non circostanziato che ha infilato in questo post, che invece avrebbe dovuto valorizzare un’iniziativa in tutela delle famiglie che per fortuna ha avuto successo e che una volta tanto dimostra che al Parlamento Europeo c’è anche chi oltre a parlare sa fare fatti.

    Si guardi il servizio di RAI 1:

    http://www.youtube.com/watch?v=KJXcZ0a2u04

  2. Si, ho un grado di parentela abbastanza stretto, sono il figlio.
    Non capisco con che intenzioni dice che solo un parente avrebbe dato un giudizio così superficiale. Cerco di non pensar male e ipotizzo che creda semplicemente che tutti in famiglia siamo arrabbiati con l’On Motti perchè avrebbe “fregato” il posto a mio padre. Si fidi che non è così, forse anzi ci ha fatto un favore…ora papà è molto più a casa :). Nell’articolo ho anche ammesso che non so minimamente come stia lavorando l’Onorevole e che magari cose buone ne ha fatte, ma questa può tranquillamente oscurarle tutte.

    Riguardo l’articolo (vecchio) è un giudizio basato su un articolo comparso su ossblog (c’è il link in fondo). Mi sono basato quindi su quello che era scritto lì per cui sostanzialmente, semplificando il discorso, non doveva più esistere anonimato in rete allo scopo di acchiappare i pedofili (gli altri criminali? bho chissenefrega…).
    Questa è una proposta che è venuta fuori anche nel parlamento italiano grazie all’On Gabriella Carlucci e non c’è altro modo di definirla come follia. Follia in primo luogo tecnica e poi giuridica.

    Poi nell’intervista linkata da lei ma anche dal link messo su ossblog sembra che si stia parlando del nulla. Motti dice che l’attuale situazione in rete è paragonabile ad un’autostrada dove le macchine non hanno targa. Niente di più sbagliato, le macchine connesse a internet continuano ad avere l’indirizzo ip(e addirittura ad un livello più basso anche il mac address), ma la corrispondenza ip-abbonato, come la corrispondenza targa-intestatario non sono dati pubblici.

    L’impressione generale è che si faccia tanto rumore per nulla, tanti investimenti con azioni di controllo che male si adattano alla struttura di internet, come se i pedofili siano gli unici criminali che usano internet e soprattutto che usino tutti i canali più conosciuti come Google, Youtube, Facebook ecc…
    Sarebbe molto più semplice investire risorse nella prevenzione e nell’educazione dei bambini, tanto quanto degli adulti che non hanno ancora capito quale strumento eccezionale sia internet.

  3. Sono due anni che tengo la bocca chiusa, ma dopo aver subito l’ultimo servizio dal direttore Nicola non posso trattenermi: avendo avuto accesso al suo computer per molto tempo so con certezza che il profilo di facebook denominato “Cecchino Arlec” (id:1756688247) con cui è stato alimentato il gruppo “Io non sono come Tiziano Motti” (http://www.facebook.com/gettingstarted.php?step=classmates_coworkers#!/group.php?gid=70219603439) con ricchi commenti contro l’ex editore, è stato aggiornato ogni volta tramite la connessione IP 192.168.33.221, connessa all’IP 66.220.145.248 che corrisponde alla sede californiana di facebook, che è lo stesso IP con cui Nicola Fangareggi aggiorna quotidianamente il proprio profilo personale su facebook (id: 1551872080). In poche parole: Cecchino Arlec e Nicola Fangareggi sono la stessa persona o per meglio dire lo stesso utente internet, alla faccia del deputato. Forse non è carino parlarne ma non è carino neppure nascondersi dietro l’ennesima maschera. Poi ci sono alcune altre cosucce segrete ma magari ne parliamo tra qualche giorno…

  4. Interessante, ma ho capito bene…lei è l’onorevole Motti? Ha avuto accesso al computer di Nicola Fangareggi e ha scoperto che è lui che scrive nel gruppo col nome di Cecchino Arlec?

    Non so niente di questa storia e quindi non posso capire quali siano le parti in causa,

    In ogni caso immagino sia una scoperta interessante ma aver scritto con un account non proprio nel gruppo non credo sia stata una cosa carina.

    Assolutamente non ho capito il discorso dell’ip pubblico (che effettivamente appartiene a facebook)

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